Abstract
[Ita:]Gli studi storici sugli ambienti educativi hanno consentito di conoscere caratteristiche e tratti dell’esperienza scolastica del passato, oltre che le molteplici rappresentazioni
che gli adulti possedevano degli alunni e del loro sviluppo. Molte preziose fonti – libri, arredi, giochi, giocattoli – hanno permesso di ricostruire i paradigmi psicopedagogici e i modelli formativi, spesso inesorabilmente normativi, che, in un passato nemmeno troppo remoto, costringevano gli alunni a rispettare severi esempi di disciplina e a obbedire a rigide regole. Questi studi hanno avuto l’importante funzione di far puntare l’attenzione sulla necessità di riscoprire la specificità dello sviluppo umano, con l’obiettivo d’ipotizzare interventi educativi sempre più “a misura di alunno”. Capaci, cioè, di condurlo alla conquista della propria identità e della propria autonomia, attraverso la varietà delle esperienze percettive, linguistiche, cognitive, affettive e relazionali, legate alla complessità della realtà sociale e della propria tradizione culturale.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] A school open to the world |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Nella mia classe il mondo. I processi educativi nella scuola multietnica |
Editor | D. Boerchi, G.G. Valtolina |
Pagine | 19-35 |
Numero di pagine | 17 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2021 |
Keywords
- Background migratorio
- Educazione