Abstract
[Ita:]Vengonoanalizzatialcuni tra i requisitiattraversoiquali siapreaunapuraccidentatarelativizzazionedella
ostatività, circa la fruizione dei c.d. benefici penitenziari da parte di reclusi non collaboranti, prevista per i
reati di cui all’art. 4-bis, comma 1, ord. penit.Di tali requisiti si evidenziano, insieme a non poche criticità,
profili che possono inquadrarsi nell’ambito dell’evoluzione in atto del sistemasanzionatorio penale (con
riguardo, peresempio, al ruolodei giudizi prognosticieal rapporto framagistrato giudicante edelementi
valutativi che provengano da altri soggetti). Si rimarca l’esigenza di recuperare, anche con riguardo ai
delitti più gravi, l’interesse per l’intento rieducativo, il quale non si pone affatto in antitesi con finalità di
prevenzione generale. Viene auspicata un’interpretazione delle nuove norme che non me comprometta,
nonostante le loro marcate rigidità, un’incidenza tangibile sul regime dei delitti ostativi.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] A finally relative obstacle? Preclusions and alternative measures: the reform of the art. 4-bis order. penit. |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 1005-1013 |
Numero di pagine | 9 |
Rivista | DIRITTO PENALE E PROCESSO |
Volume | XXIX |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2023 |
Keywords
- reati ostativi
- ordinamento penitenziario
- rieducazione del condannato