Abstract
[Ita:]Diverse biografie dei foreign fighters, i giovani occidentali islamici partiti per combattere in Siria aderendo a gruppi estremisti, sono segnate dall’influenza della Rete. La cosiddetta “Jihadosfera” era già stata un’idea di al-Qaeda, ma Dae’sh ne ha fatto il cuore della battaglia e del reclutamento. La differenza tra l’utilizzo del Web delle due organizzazioni terroristiche può anche essere letta come la scelta di Dae’sh di puntare, conoscendo molto meglio il funzionamento del Web e sfruttando le potenzialità del Web 2.0, sui legami deboli, andando oltre la segretezza di al-Qaeda, organizzata come setta inaccessibile, grazie alle applicazioni telefoniche gratuite e ai social network. In questo caso studio sui percorsi di educazione al terrorismo jihadista, da un lato si sottolinea il ruolo di alcune caratteristiche dell’ambiente digitale, dall'altro si vede mostra come l’avventura terroristica, in modo analogo ad alcune forme d’odio online, può essere intesa come proposta pedagogica morale in risposta a una particolare spiegazione del mondo.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] A reading of the "Jihadosphere". The importance of the Web and weak links in terrorism education |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Educazione e terrorismo. Posizionamenti pedagogici |
Editor | Francesca Antonacci, Maria Bendetta Gambacorti-Passerini, Francesca Oggionni |
Pagine | 23-34 |
Numero di pagine | 12 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2019 |
Keywords
- digitale
- legami
- radicalizzazione
- terrorismo
- web