Un Eraclito meno oscuro: Heidegger e l'apparire del divino

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Abstract

[Ita:]Heidegger sceglie di tradurre un pensatore greco come se la cultura tedesca non si fosse formata anche all complessa storia della ricezione dei Greci, come se fin dall'inizio del mondo germanico, in particolare con Lutero e Melantone, non si fosse instaurato un rapporto peculiare e diretto tra la lingua tedesca e quella greca, evitando, per quanto possibile, la mediazione della lingua latina, da Cicerone a Boezio. Ciò che allora si era voluto instaurare era un nuovo senso dell'autorità basato sulla parola, sula libertà individuale dello spirito e non sulle istituzioni. Heidegger prescinde consapevolmente da questa tradizione di pensiero, ma la conosce, non vi si riferisce, per ricapitolare in sé il desiderio dell'inizio assoluto, del pensare l'inizio per la prima volta come origine e principio.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] A less obscure Heraclitus: Heidegger and the appearance of the divine
Lingua originaleItalian
Titolo della pubblicazione ospitePer la rinascita di un pensiero critico contemporaneo. Il contributo degli antichi
EditorMaurizio Migliori Francesca Eustacchi
Pagine71-86
Numero di pagine16
Stato di pubblicazionePubblicato - 2017

Keywords

  • Divino
  • Eraclito
  • Heidegger

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