Abstract
[Ita:]Il saggio restituisce la dovuta attenzione alla figura di Max Kommerell (1902-1944), poeta e studioso, interlocutore, fra gli altri, di Martin Heidegger e di Hans Georg Gadamer, e saggista apprezzato da Walter Benjamin. Kommerell seppe fondere rigore filologico e finezza poetica e creò nelle università dove insegnò, Francoforte e Marburg, sotto il peso della cappa nazista, “un’oasi dello spirito”, come testimoniano i suoi allievi, esente da qualsiasi contaminazione ideologica e con una anacronistica apertura alla “Weltliteratur”.
Il contributo illustra nello specifico la riflessione teorica sulla poesia e il ‘metodo’ ermeneutico di Kommerell, di cui è mostrata l’originalità rispetto agli orientamenti del tempo, l’avversione all’approccio alla poesia di stampo positivistico, ma anche, coraggiosamente, alle briglie ideologiche dell’epoca, come pure la distanza dall’elitaria concezione simbolista della poesia di stampo georgiano, nell’ambito della quale Kommerell aveva operato per nove anni, ma da cui con decisione drastica si allontanò; ben diverso dalla immedesimazione, Einfühlung, di stampo diltheyano e immune da qualsiasi soggettivismo arbitrario, il ‘metodo’ di Kommerell si fonda su un rispetto assoluto per la parola poetica e sulla convinzione della complementarietà fra anima umana e arte.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] "It's hard to talk about poems". Max Kommerell e l'essenza della lirica. |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 79-97 |
Numero di pagine | 19 |
Rivista | LINKS |
Volume | VI 2006 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2007 |
Keywords
- Lirica, poetica
- Lyrik
- Max Kommerell