Test genetici in oncologia e comunicazione intrafamiliare: autonomia vs responsabilità

Maria Luisa Di Pietro, Francesca Romana Di Raimo, Adele Anna Teleman, Pietro Refolo

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaArticolo in rivista

1 Citazioni (Scopus)

Abstract

[Ita:]L’esecuzione di un test genetico consente di acquisire - a differenza di altre procedure diagnostiche - conoscenze non solo su un singolo paziente, ma anche su quanti gli sono geneticamente relati (“parenti genetici”). Invocando l’esercizio della propria autonomia, un paziente può - però - giustificare la propria volontà di non volere conoscere il risultato del test o di non informare i parenti genetici sul loro rischio di sviluppare la stessa patologia, anche nel caso in cui siano disponibili interventi preventivi e trattamenti terapeutici. Si pone, dunque, l’interrogativo di come si possa conciliare il “diritto alla conoscenza” dei parenti genetici con l’eventuale volontà del paziente di non informare o di non voler conoscere. Tra i molti dilemmi morali che questo ambito può generare, il contributo ha l’obiettivo rispondere a tale interrogativo e di approfondire alcuni aspetti della comunicazione intrafamiliare concernente l’uso dei test genetici in oncologia.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Genetic tests in oncology and intrafamily communication: autonomy vs responsibility
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)200-204
Numero di pagine5
RivistaLA CLINICA TERAPEUTICA
Volume166
DOI
Stato di pubblicazionePubblicato - 2015

Keywords

  • comunicazione intrafamiliare
  • test genetici

Fingerprint

Entra nei temi di ricerca di 'Test genetici in oncologia e comunicazione intrafamiliare: autonomia vs responsabilità'. Insieme formano una fingerprint unica.

Cita questo