Sui rapporti letterari tra Milano e Mantova alla fine del Quattrocento e ai primi del Cinquecento

Andrea Canova*

*Autore corrispondente per questo lavoro

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Abstract

The cultural contacts between Mantua and Milan in the age of Gaspare Ambrogio Visconti have not been systematically studied yet. Some hints are given here as a starting point for new researches, beginning with a short biography of Leonardo Becci, better known as Aristeo, whose famous letter to Gaspare Ambrogio stresses the importance of Tuscan language as a model for northern Italian poetry. New documents also reveal an interesting part of his library: Dante, Petrarca, Boccaccio, Giovanni Simonetta translated by Cristoforo Landino, Leonardo Bruni translated by Donato Acciaioli, and Bernardo Bellincioni. From a more general perspective, as Lancino Curti’s Latin verses show, the University of Pavia was a relevant crossroads for Milanese and Mantuan men of letters (Battista Fiera, Battista Spagnoli, and Sinfoniano Grignano).
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] On the literary relations between Milan and Mantua at the end of the fifteenth and early sixteenth centuries
Lingua originaleItalian
Titolo della pubblicazione ospiteGaspare Ambrogio Visconti e la Milano di fine Quattrocento. Politica, arti e lettere
EditorSimone Albonico, Simone Moro
Pagine135-151
Numero di pagine17
Stato di pubblicazionePubblicato - 2020

Serie di pubblicazioni

NomeMEDIOEVO MILANESE

Keywords

  • Letteratura del Rinascimento
  • Milano e Mantova - Rapporti letterari

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