Abstract
[Ita:]Negli ultimi trent’anni anche nell’ambito della Storia della medicina si è accentuato un approccio narrativo, soprattutto
nei Paesi anglosassoni. L’attenzione viene centrata sull’essere umano, sulle relazioni interpersonali, sulla storia
individuale piuttosto che su quella collettiva. Tale prospettiva si avvale del contributo privilegiato della scrittura (il romanzo,
la poesia, il teatro, le favole, i diari, gli epistolari) e di quello evocativo dell’arte. In primo piano l’esperienza
di vita di medici e malati, ma anche di familiari, colta attraverso il processo empatico che l’opera suscita nel
lettore/osservatore. La malattia è quindi vista come condizione esistenziale. Lo storico Roy Porter definisce questa prospettiva
“the history from below” e ritiene possa essere utile nel ricostruire gli aspetti antropologici della malattia
“from the patients’ point of view”. Lo studente di medicina “immergendosi” nelle storie di medici e malati del passato
acquisisce la capacità di capire non solo la malattia ma di sentire l’esperienza del malato (empatia). Le storie aiutano
a focalizzare ciò che manca o è andato perduto nella pratica medica, stimolano l’introspezione personale perché
spingono a riflettere non sulle abilità pratiche (competenza tecnica) ma su se stessi, sulle proprie emozioni. Il linguaggio
denotativo non esaurisce tutta la realtà umana perché «la medicina è contemporaneamente scienza naturale e
scienza umanistica. Il chiarire e il comprendere sono necessari allo stesso modo» (D. Von Engelhardt).
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Stories of doctors and patients in art and literature: a narrative approach to the history of medicine in medical faculties |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 11-30 |
Numero di pagine | 20 |
Rivista | Medicina e Morale |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2017 |
Keywords
- Storia della medicina
- antropologia
- etica
- narrativa