Abstract
[Ita:]Il saggio ripercorre la nascita del quarto centro siderurgico di Taranto dalla prospettiva di Pasquale Saraceno, economista e dirigente dell’Istituto per la ricostruzione industriale. L’impianto fu realizzato nel quadro di una crescente integrazione europea, dopo un lungo confronto e accese polemiche, sia all’interno dell’impresa pubblica, sia fra tecnici dell’Iri, politici e governo. La discussione avvenne durante la transizione della Democrazia cristiana verso il centro-sinistra, mentre acquisiva forza quella classe dirigente cattolica che era favorevole a un maggiore intervento statale in campo economico. Mentre il governo si dotava di strumenti adeguati a governare il fenomeno produttivo, la siderurgia divenne funzionale a un più incisivo intervento straordinario nel Mezzogiorno. Con l’ascesa di Aldo Moro alla segreteria della Dc, vinse la linea sostenuta da Saraceno: l’unificazione economica del paese, attraverso una pianificazione che concepiva i settori di base e l’impresa pubblica quali motori dello sviluppo, all’interno di poli industriali. Il centro di Taranto, inaugurato nel 1964, divenne così il simbolo di un’intera stagione politica, segnata dalla programmazione e dal sogno di allargare le basi democratiche del paese.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Steel for Development: Pasquale Saraceno and the fourth Taranto steelworks |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 75-112 |
Numero di pagine | 38 |
Rivista | THE JOURNAL OF EUROPEAN ECONOMIC HISTORY |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2019 |
Keywords
- Centro siderurgico di Taranto
- Economia dello sviluppo
- Pasquale Saraceno
- SIderurgia italiana