Abstract
[Ita:]Nel mio contributo rifletto su alcuni aspetti della questione circa l’equiparazione/differenza tra l’essere umano e gli animali superiori, prendendo come punto di riferimento un pensatore (uno solo per ragioni di spazio) tra quelli che hanno denunciato lo specismo cioè P. Singer.
Fatto salvo che l’uomo non può (moralmente parlando) agire verso gli animali in qualsiasi modo, per esempio non deve infliggere loro dolore inutile, l’esistenza di doveri degli uomini verso gli animali non cancella la differenza qualitativa (non solo quantitativa) tra uomini e animali.
Nel contributo focalizzo la specificità umana che emerge dalla ragione teoretica (mentre l’animale ha solo una conoscenza pragmatica), dalla parola (mentre l’animale ha solo il verso), dal senso etico che richiede libertà (di cui l’animale è sprovvisto).
E faccio notare che persino la stessa denuncia dello specismo cade in contraddizione pragmatica, perché costituisce un’attività specificamente umana.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Specism, human reason, word and ethical sense (short notes) |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Diritti o tutela degli animali? |
Pagine | 67-83 |
Numero di pagine | 17 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2020 |
Keywords
- ethical sense
- ragione - parola
- reason - word
- senso etico
- speciesism
- specismo