So-stare in formazione

Mara Gorli, Lorenza Ferrai

Risultato della ricerca: Contributo in libroContributo a convegno

Abstract

[Ita:]L’intervento si articolerà illustrando cosa intendiamo con il concetto di “so-stare in formazione” e cosa intendiamo con formazione riflessiva. Per formazione riflessiva non intendiamo solo la possibilità di uno spazio e di un “tempo sospeso” per l’apprendimento, quanto piuttosto un mettere il pensiero sull’azione, partendo dalle proprie esperienze e producendone di nuove per riorientare future pratiche professionali e sviluppare/condividere con la propria comunità professionale di riferimento quelle già buone esistenti. L’esigenza di una formazione riflessiva deriva dalla consapevolezza di problemi sempre più complessi, dall’esito spesso indeterminabile e non predefinibile e implicanti un numero sempre maggiore di interlocutori diversi. Si tratta a volte di trovare risposte a problemi nuovi, altre volte di trovare risposte nuove ai problemi vecchi, come nel caso del ripensare programmazioni che richiedono continui aggiustamenti rispetto ai contesti e agli utenti reali del nostro tempo in evoluzione. Sempre di più è emersa infatti in questi anni l’esigenza, da parte dei coordinatori pedagogici e degli insegnanti, di tornare sulle azioni educative. Esigenza non facilmente accoglibile, se non entro un contesto di pensiero riflessivo su ciò che già si fa e su quali sfide occorra affrontare oggi. Predisporre spazi per tale pensiero riflessivo non può avvenire nel vuoto di un contesto e della sua storia, ma costruendo progressivamente le condizioni (di fiducia, di impegno) necessarie perché un tale processo tenga. Verrà per questo presentato brevemente il caso di un’organizzazione di servizi trentina che ha tentato di costituire e consolidare un terreno fertile perché questi passaggi potessero attecchire. Nell’intervento sarà dunque presentato l’impianto attraverso cui la Federazione Provinciale Scuole Materne di Trento supporta una sua declinazione e orientamento alla formazione riflessiva. Verranno indicate le condizioni necessarie ad attivare concretamente un tale lavoro, ed alcune ricadute organizzative di tale scelta. Perché queste direzioni siano perseguibili occorre infatti un forte sostegno istituzionale ed organizzativo, oltre che l’attivazione di una intera rete di attori coinvolti. In assenza di un contemporaneo sviluppo organizzativo infatti, il rischio è quello di lasciare le fatiche ai singoli individui rendendone difficoltoso l’attecchimento e la propagazione culturale. Tale implicazione di “sistema” comincia già dalle fasi di progettazione, per poi declinarsi nelle strategie di esecuzione, monitoraggio e di valutazione che è possibile congiuntamente concordare con chi il sistema lo vive. Si propone infine una esemplificazione dialogata di alcune sfide tra un formatore e un coordinatore della realtà di riferimento, e cioè tra le due relatrici dell’intervento.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] I know how to stay in formation
Lingua originaleItalian
Titolo della pubblicazione ospiteInfanzia: tempi di vita, tempi di relazione
Pagine233-236
Numero di pagine4
Stato di pubblicazionePubblicato - 2007
EventoXVI Convegno Nazionale dei Servizi Educativi per l infanzia - Verona
Durata: 15 mar 200717 mar 2007

Convegno

ConvegnoXVI Convegno Nazionale dei Servizi Educativi per l infanzia
CittàVerona
Periodo15/3/0717/3/07

Keywords

  • apprendimento
  • pratiche

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