Abstract
[Ita:]La storia artistica di Simone Butti è singolare ed esemplare. Un percorso fatto di perseveranza e paziente affinamento dei propri mezzi, coronato infine dall’approdo a una piena realizzazione, in un linguaggio astrattista di equilibrata pacatezza e armonia, ma non privo di energia e tensione.
Le soluzioni formali adottate dal Butti astrattista sono varie, e rinviano a riferimenti di volta in volta diversi: talora si nota una sorta di impulso a risalire ad alcune sorgenti (le meno ovvie) dell’idioma aniconico geometrico, e sembra di riconoscere le tracce del Kupka dei primi anni Dieci, dell’Orfismo di Robert Delaunay, del Sincromismo di Morgan Russell, del Picabia astratto pre-dadaista, del Vorticismo di Wyndam Lewis. Altrove le parentele ravvisabili riconducono al vasto universo del Concretismo degli anni Trenta, e certamente ad autori italiani: alla freschezza musicale di Atanasio Soldati, agli inesauribili giochi combinatori di Mauro Reggiani, alle articolazioni fluide di forme e ritmi puri all’Alberto Magnelli del secondo dopoguerra. E ovviamente alla grande scuola dell’astrattismo comasco (fiorita a partire dagli anni Trenta grazie a Manlio Rho, Mario Radice, Carla Badiali, Aldo Galli), di cui Butti finisce per essere forse l’ultimo erede.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Simone Butti. From figuration to geometric abstractionism, seventy years of painting / Simone Butti. From Figuration to Geometrical Abstraction, Seventy Years of Painting |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Simone Butti |
Editor | PAOLO BOLPAGNI |
Pagine | 11-22 |
Numero di pagine | 12 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2012 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- butti
- painting
- pittura