Abstract
[Ita:]Dalla fine degli anni Settanta/inizio Ottanta, le missioni militari all'estero hanno rappresentato un elemento centrale della politica estera e di sicurezza italiana. Tradizionalmente condotte in un quadro multilaterale più o meno rigido, esse hanno costituto lo strumento scelto dal Paese per affermare il proprio ruolo internazionale e per perseguire -– nei diversi contesti geopolitici -– quelli che erano percepiti come i suoi interessi nazionali preminenti. Dopo il termine della guerra fredda, questo strumento ha sperimentato una serie di drammatiche trasformazioni, legate a fattori sia interni sia internazionali. Negli anni più recenti, in diverse occasioni (ad esempio, nel caso dell'Iraq), le missioni militari all'estero hanno rappresentato un elemento fortemente divisivo nel dibattito politico interno; esse hanno goduto, in ogni caso, di ampie maggioranze parlamentari, seppure caratterizzate da distinguo intorno a varie scelte operative. Anche nel nuovo contesto strategico, esse sembrano, quindi, avere mantenuto il proprio ruolo, fornendo al Paese un buon grado di visibilità pubblica, grazie anche agli standard di eccellenza operativa raggiunti in taluni settori.
Lingua originale | English |
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pagine (da-a) | 183-198 |
Numero di pagine | 16 |
Rivista | UNISCI Discussion Papers |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2011 |
Keywords
- Alleanza Atlantica
- Atlantic Alliance
- Forze armate italiane
- Italian armed forces
- Italian foreign & security policy
- Military missions abroad
- Missioni militari italiane all'estero
- NATO
- Politica estera e di sicurezza italiana