Abstract
[Ita:]L’articolo esamina il tema dello sfruttamento della persona a scopo lavorativo e degli strumenti giuridici finalizzati al suo contrasto. Sul piano criminologico, vari contesti lavorativi presentano forme diffuse di sfruttamento, le più recenti delle quali sono collegate all’impatto delle nuove tecnologie. Tale mutamento è stato indotto anche dall’emergenza legata alla pandemia da Covid-19. Il carattere sanitario di questa emergenza ha sollecitato un significativo incremento dello smart working, che si è tuttavia rivelato un modello idoneo a creare condizioni lavorative particolarmente gravose. La necessità di assicurare il distanziamento sociale e analoghe misure precauzionali ha offerto nuove possibilità di espansione del mercato del lavoro ma anche ulteriori occasioni di sfruttamento della persona. Al fine di esaminare l’effettività degli strumenti penalistici nel contrasto di queste forme di sfruttamento, è oggetto di specifica analisi l’art. 603 bis c.p. Questa disposizione rappresenta attualmente un punto di riferimento nelle strategie di repressione delle pratiche di sfruttamento in ambito lavorativo. La complessità di questo fenomeno, tuttavia, richiede che il diritto penale sia affiancato da altri strumenti giuridici, in particolare da misure preventive in grado di promuovere condizioni lavorative dignitose, la trasparenza dell’intermediazione in ambito lavorativo e l’identificazione tempestiva delle differenti forme di lavoro irregolare.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Exploitation of the person for work purposes and criminal law enforcement tools |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 184-228 |
Numero di pagine | 45 |
Rivista | JUS |
DOI | |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2021 |
Keywords
- Criminal Law
- Decent work
- Dignità del lavoratore
- Diritto penale
- Forced or compulsory labour
- Labour exploitation
- Migrant worker
- Sfruttamento del lavoro
- Smart working
- Stato di bisogno
- Vulnerability
- Vulnerabilità