Abstract
[Ita:]La monografia si struttura in quattro parti, precedute da una breve introduzione, dove l’autrice spiega gli obiettivi della ricerca e il metodo utilizzato. A fronte dell’integrazione economica e politica dell’Europa, il volume intende verificare in quale misura emergano modelli comuni nella gestione dei mercati del lavoro europei, sposando un approccio giuridico-comparatistico e diacronico, aperto al confronto con le altre scienze sociali: il fine ultimo è quello di collocare l’esperienza italiana in tale contesto, offrendo suggerimenti per possibili sviluppi e riforme future. Le prime tre parti sono consacrate allo studio di altrettanti sistemi nazionali, selezionati sulla base dell’appartenenza a tradizioni giuridiche e socio-economiche differenti, ma contrassegnati da una gestione consolidata e matura dei mercati del lavoro: nell’ordine Regno Unito, Germania e Svezia. Lo schema di analisi è il medesimo, come si conviene per gli studi comparatistici, pur se non disdegna adattamenti alle peculiarità dei casi nazionali: ogni sezione è divisa in tre capitoli, dedicati alle dimensioni fondamentali del governo dei mercati del lavoro, identificate nei servizi per l’impiego, negli ammortizzatori sociali e nelle politiche attive. La ricostruzione si snoda dagli albori ottocenteschi fino alle recentissime misure di contrasto della gravissima crisi economico-finanziaria scoppiata nel 2008. La quarta e ultima parte del volume è, a sua volta, divisa in due capitoli, il primo dei quali tira le fila del lungo e paziente lavoro analitico, mentre il secondo è interamente dedicato a inquadrare l’esperienza italiana alla luce di quelle straniere. Secondo l’autrice, il modello di welfare to work che va consolidandosi nei tre Paesi considerati mostra un processo di marcata assimilazione soprattutto con riferimento ai servizi all’impiego, sempre più individualizzati e improntati a meccanismi di serrata attivazione. Gli ordinamenti considerati conservano, invece, peculiarità più spiccate nell’ambito degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro, dove i processi di convergenza in atto nel segno del retrenchment e di una crescente condizionalità si scontrano con traiettorie storiche differenti e assai radicate. L’esame dell’esperienza italiana, anch’essa declinata in chiave diacronica, seppur tratteggiata con penna più agile, si spinge fino ai più recenti provvedimenti del Governo Letta: rispetto ai casi stranieri oggetto di analisi emerge ictu oculi una perdurante arretratezza, alla quale soltanto politiche innovative e ispirate alle migliori prassi internazionali potrebbero porre rimedio.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Employment services and employment policies in Europe. Ideas and models for Italy |
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Lingua originale | Italian |
Editore | Maggioli Editore |
Numero di pagine | 564 |
ISBN (stampa) | 978-88-387-8319-7 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2013 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- Activation
- Active labour market policies
- Ammortizzatori sociali
- Attivazione
- Conditionality
- Condizionalità
- Germania
- Germany
- Italia
- Italy
- Politiche attive del lavoro
- Public employement services
- Regno Unito
- Servizi per l'impiego
- Social assistance
- Svezia
- Sweden
- Unemployment benefits
- United Kingdom
- Welfare to work
- Workfare