Sentieri invisibili

Beatrice Nicolini*

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaEditoriale in rivista / quotidianopeer review

Abstract

[Ita:]In ciò che si potrebbero definire ‘chiostri di interrelazioni’ come l’Africa mediterranea, la Penisola Arabica, la regione del Golfo Persico/Arabico e l’oceano Indiano s’impongono alcune brevi riflessioni. Le navigazioni - e conseguentemente i movimenti e i flussi di genti e di merci - furono molto più ampie di quanto si possa supporre: i porti dell’India occidentale furono in comunicazione con il Golfo Persico/Arabico, con la Penisola Arabica, con il Corno d’Africa, e con le coste dell’Africa orientale sub-sahariana. Le prove si ritrovano nei rapporti archeologici, nei dati emersi dagli studi di cultura materiale, dalle fortificazioni nello Yemen, nonché dalle similitudini antropologiche da cui emerge un mondo amplissimo, ma non globalizzato. Relazioni conflittuali furono presenti nella maggioranza dei litorali e nelle regioni coinvolte; e a questo riguardo numerosi approcci recenti hanno delineato scenari che spesso percepirono le popolazioni del continente africano come ‘vittime’ sostanzialmente passive di fronte a forze esterne (arabe, asiatiche ed europee), e come i contributi africani all’economia di queste ampie regioni si siano limitati essenzialmente a forza lavoro servile e non specializzata, condotta verso i centri principali di produzione.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Invisible paths
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)22-25
Numero di pagine4
RivistaSEGNO NEL MONDO
Volume2002
Stato di pubblicazionePubblicato - 2002

Keywords

  • Africa

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