Abstract
[Ita:]In Vom Sinn des Leides, Max Scheler indaga con lucidità
fenomenologica i vissuti del dolore e della sofferenza. Chi voglia
riflettere con l’autore si trova, così, messo a confronto con una
ricerca – capace, di fatto, di ripercorrere l’intera storia del pensiero
filosofico – che mira a rintracciare i diversi atteggiamenti elaborati
dall’umanità nei confronti del soffrire, sulla base di un percorso che
dall’etica e dall’antropologia filosofica si apre alla metafisica e alla
filosofia della religione.
La tesi iniziale del saggio è rilevante: non si può dichiarare il
dolore privo di senso per il semplice fatto che esso possiede, al
contrario, un fondamentale significato nei termini di un prezioso
segnale di pericolo per la stessa dimensione vitale dell’organismo.
Nondimeno, se il filosofo tedesco comincia la sua analisi da questa
tesi, la cui importanza non può essere sottovaluta soprattutto in un
tempo come il nostro, è perché sente di non potersi arrestare a una
conclusione che da sola non appare in grado di rispondere allo scandalo
rappresentato dalla presenza stessa nel reale anche della più
elementare forma di sofferenza.
Una risposta di questo tipo non basta ed è così che avviene il
cambio di passo decisivo del volume che costringe il lettore ad abbandonare
il ‘semplice’ piano della costituzione della vita emotiva,
per guardare a un’alternativa più profonda e radicale.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Scheler and the sense of 'suffering'. Between bios and ethos |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Il senso della sofferenza. Testo tedesco a fronte |
Pagine | 7-54 |
Numero di pagine | 48 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2023 |
Keywords
- Scheler
- Ethos
- Sofferenza