Abstract
[Ita:]La pandemia e le strategie di contenimento messe in atto a livello mondiale, nazionale e locale hanno avuto profonde ripercussioni sulla vita di ciascuno stravolgendo la quotidianità. Fra le prime misure poste in essere vi è stata la sospensione delle attività didattiche ed educative con il graduale avvio della Didattica a distanza (DAD) nelle scuole di ogni ordine e grado. La rilevanza e le ricadute di tali misure hanno sollecitato ampiamente il dibattito sia a livello di opinione pubblica sia all’interno della comunità scientifica internazionale e nazionale. Il dibattito sugli effetti, sulle modalità e sulle implicazioni della sospensione dell’attività didattica in presenza che – per la secondaria di secondo grado e, seppure parzialmente, per la secondaria di prima grado - permane tutt’ora, è stato ed è particolarmente acceso.
Nonostante le indagini pongano in luce che, come era altamente prevedibile, gli effetti più severi della sospensione dell’attività didattica in presenza siano ricaduti sulle categorie più fragili (nel linguaggio scolastico gli studenti con bisogni educativi speciali) l’attenzione alla dimensione educativa spesso è rimasta celata sotto a quella più direttamente connessa con le implicazioni didattiche e talvolta tecniche.
Sebbene inizino a circolare numerosi contributi che pongono in luce i pesanti effetti del lockdown sulle fasce più giovani della popolazione queste riflessioni muovono da una matrice prevalentemente psicologica. I contributi di matrice pedagogica sono meno frequenti e meno sistematizzati anche se operatori, utenti, famiglie dei servizi educativi sono stati sin da subito interpellati da tale cambiamento di scenario e hanno dovuto, di conseguenza, cercare di individuare soluzioni e strategie per affrontarlo. È ragionevole ipotizzare che le trasformazioni ingenerate dalla pandemia abbiano impattato non solo sul piano delle pratiche ma anche sulla dimensione identitaria dei professionisti e sulle loro modalità di pensare e di pensarsi nella relazione educativa.
Le riflessioni brevemente elaborate muovono dall’analisi della letteratura scientifica e dalla disamina dei contesti educativi reali. In particolare sono presi in considerazione alcuni progetti di contrasto alla povertà educativa nell’ambito dei quali l’unità di ricerca è responsabile della valutazione di impatto.
Nel contributo, l’invito ad interrogarsi sulla responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali, è accolto cercando di ragionare sulle trasformazioni e sulle traiettorie educative ingenerate dalla pandemia focalizzando l’attenzione su questioni che al momento risultano meno evidenti e meno centrali nel dibattito.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Rethinking in the educational relationship beyond the pandemic: the coordinators' gaze |
---|---|
Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | La responsabilità della pedagogia nelle trasformazioni dei rapporti sociali. Storia, linee di ricerca e prospettive |
Pagine | 1578-1585 |
Numero di pagine | 8 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2021 |
Keywords
- coordinatori
- coordinators
- educational context
- educational relationship
- pandemia
- pandemic
- relazione educativa
- research
- ricerca
- servizi educativi