Abstract
[Ita:]Il contributo verte su una riflessione critica pedagogicamente orientata in merito al concetto di “screen-time”. Laddove le frizioni teoriche, metodologiche ed epistemologiche di tale costrutto siano state più volte sottolineate in letteratura, l’idea di governare il tempo che i bambini spendono con i media digitali continua a funzionare come imperativo morale implicito per molte famiglie. L’emergenza sanitaria del COVID-19, in tal senso, ci ha posti di fronte a contingenze senza precedenti che, nonostante le loro problematicità, possono fungere da stimolo riflessivo per problematizzare posizioni essenzialiste in merito all’uso dei dispositivi tecnologici nel contesto domestico. L’utilizzo dei media digitali a fini scolastici, lavorativi, educativi e di tempo libero, infatti, ha visto negli ultimi mesi un incremento per molti (benché selezionati) nuclei familiari. Ciò ha comportato preoccupazioni a livello sociale, spesso esacerbate da una comunicazione mediatica allarmistica sull’argomento. Prendendo come esempio un articolo incentrato sui rischi della tecnologia nel contesto del lockdown, il lavoro argomenterà una tesi secondo cui interrogativi lineari circa l’appropriatezza dell’utilizzo delle tecnologie in merito al tempo speso online richiedono un riposizionamento epistemologico che coinvolga, a un tempo, ricercatori, professionisti e famiglie.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Rethinking the concept of "screen time" in the context of COVID-19: an epistemological repositioning. |
---|---|
Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Oltre l'emergenza. Sguardi pedagogici su infanzia, famiglie, servizi educativi e scolastici nel Covid-19. |
Editor | A. Gigli |
Pagine | 72-81 |
Numero di pagine | 10 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2021 |
Keywords
- Covid-19
- bambini e media
- media e famiglia
- screen time