Abstract
[Ita:]È interessante affrontare il tema del welfare tenendo legati due poli che
in genere si danno disgiunti: il benessere prodotto dagli operatori sociali a
vantaggio di altri e il benessere da loro stessi esperito a vantaggio proprio.
Sono i due lati di una medaglia e come tali li intrecciamo qui in uno stesso
ragionamento. Così facendo aumenta la complessità dell’argomentazione,
ma l’investimento è vantaggioso. Avremo in cambio la comprensione di un
nodo essenziale per le professioni che si dicono sociali.
Procederò focalizzando due questioni: a) che cosa significa propriamente
l’espressione «benessere umano pieno» (human well-being) o il suo
più recente sinonimo di «florescenza umana» (human flourishing) (Sayer,
2011); b) in che modo la metodologia del lavoro sociale può tener conto
di queste astratte evidenze concettuali per distillare le regole operative o i
criteri deontologici utili a una professione che sappia «rendere evidente»,
nel senso pieno del termine, la propria utilità.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] I receive the welfare that I give you. The well-being of social professionals |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Scritti scelti. Teoria e metodologia di Social work |
Editor | A Raineri, ML Pasini |
Pagine | 609-624 |
Numero di pagine | 16 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2016 |
Keywords
- alterità
- auto-realizzazione