Abstract
[Ita:]L’A. fornisce una fondazione filosofica della tesi secondo cui il ragionamento giuridico deve essere compreso come ragionamento pratico ‘in situazione’, che procede per elaborazione di ‘casi’ più che per applicazione di ‘regole’. La teoria del «dissidio» (différend) di J.-F. Lyotard, l’eterogeneità delle «città» (cités) (che costituiscono i diversi principi di giustizia) di L. Boltanski e L. Thévenot e l’analisi del «giudizio riflettente» di I. Kant offrono le basi filosofiche per la riflessione. L’A. percorre le diverse tecniche di applicazione del modello del giudizio riflettente kantiano, che consiste nel giudicare senza criteri ma non senza un orizzonte regolatore. La prudenza e l’equità aristoteliche, l’analogia e l’abduzione offrono esempi del ruolo euristico della finzione letteraria. Nella parte conclusiva dello scritto, l’A. richiama alcune esperienze concrete di applicazione del metodo giusletterario nella formazione dei giuristi.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] «Retour aux humanités»: literature as an experimental laboratory of legal reasoning |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Giustizia e letteratura III |
Pagine | 50-88 |
Numero di pagine | 39 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2016 |
Keywords
- Diritto e letteratura
- Esperienza letteraria e applicazione del diritto
- Formazione giuridica e letteratura
- Giudizio e modelli di ragionamento giuridico
- Regole e casi