Recupero ambientale di un suolo degradato e desertificato mediante una nuova tecnologia di trattamento di ricostituzione del terreno: indagini preliminari

Chiara Cassinari, Paolo Manfredi, Sotirios Vasileiadis, Claudio Baffi, Marina Gatti, Aldo Giomo, Marco Trevisan

Risultato della ricerca: Contributo in libroContributo a convegno

Abstract

[Ita:]Il ripristino dei suoli degradati assume una valenza importante nell’ambito della tutela ambientale e delle risorse disponibili. Il progetto LIFE10ENV IT 400 “New Life” (Life + 2010) ha l’obiettivo di valorizzare un’area di 200.000 m2, che rientra nella fascia di tutela fluviale denominata Parco Regionale del Basso Trebbia, ubicata sulla sponda idrografica destra del fiume Trebbia in prossimità della sua confluenza con il Po. L’area è stata adibita a discarica autorizzata di RSU dal 1972 al 1985, e, una volta chiusa l’attività, ricoperta con uno strato di circa 0,50 m di terreno nel tentativo di favorire il ripristino ambientale dei luoghi. Il suolo attualmente presenta molte caratteristiche di degrado quali perdita di struttura, compattazione e impermeabilizzazione, non in grado di supportare lo sviluppo di specie arboree ed erbacee. Il ripristino naturalistico di tale ambiente, che comporterà la realizzazione di un parco botanico, prevede la sperimentazione di una nuova tecnologia di ricostituzione del terreni messa a punto e brevettata da M.C.M. Ecosistemi (Pat N° 0001363631). La prima azione del progetto ha per scopo la caratterizzazione chimico-fisica e microbiologica del terreno, lo screening della copertura vegetazionale e della mesofauna ospitata. Scopi di questa attività di monitoraggio sono quelli da una parte di valutare la dotazione in sostanza organica stabile e in elementi potenzialmente tossici (EPT) sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo, dall’altra di fornire in modo puntuale le informazioni necessarie ad un intervento mirato sullo spessore di suolo recuperabile, infine quella di allestire parcelle sperimentali dove la tecnologia brevettata avrà modo di essere sperimentata con l’ausilio di parcelle che verranno studiate. Il piano di campionamento, secondo un reticolo di maglie regolari 75x75 m con un infittimento fino a maglie 25x25 m in aree con particolari effetti idrodinamici, ha individuato 51 stazioni. La caratterizzazione chimico-fisica del subsoil concernente pH, C.S.C., CaCO3 totale, Ctot, Corg, Ntot, rapporto C/N e il contenuto estraibile in aqua regia degli elementi Al, As, Ba, Be, Cd, Co, Cr, Cu, Fe, Hg, Mn, Mo, Ni, Pb, Sb, Se, Sn, Te, Ti, Tl, V e Zn è stata seguita da analisi statistiche di tipo multivariato quali clustering gerarchico (algoritmo UPGMA) e analisi delle componenti principali (PCA), attraverso opportuna standardizzazione dei dati (trasformazione Box-Cox). In accordo all’analisi gerarchica sono stati individuati 5 gruppi omogenei di suoli che sovrapposti ai risultati della PCA hanno indicato una diversa influenza dei fattori considerati sulla variabilità osservata: da un lato il contenuto di Corg, Ntot, EPT e C.S.C. elevati, dall’altro pH, CaCO3 e C/N elevati, fino al gruppo con numerosità più grande con contenuto modesto per tutti i parametri analizzati. Parole chiave: suolo degradato, sostanza organica, elementi potenzialmente tossici
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Environmental recovery of degraded and desertified soil through a new soil reconstitution treatment technology: preliminary investigations
Lingua originaleItalian
Titolo della pubblicazione ospiteatti del XXX Convegno Nazionale 2012 Società italiana di chimica agraria, la chimica agraria tra energia e ambiente
Pagine43
Numero di pagine1
Stato di pubblicazionePubblicato - 2012
EventoLa chimica agraria tra energia e ambiente - Milano
Durata: 18 set 201219 set 2012

Convegno

ConvegnoLa chimica agraria tra energia e ambiente
CittàMilano
Periodo18/9/1219/9/12

Keywords

  • suolo degradato

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