Abstract
[Ita:]All’interno del Medioevo la trasmissione e la ricezione delle Categorie di Aristotele, accompagnate
dall’Isagoge di Porfirio, che ha spinto a un’interpretazione prevalentemente logico-linguistica,
hanno portato a letture sia estensionali che intensionali delle categorie. Interpretazioni
che hanno trovato appoggio anche nello sviluppo della dottrina delle intenzioni seconde e del
loro rapporto con la realtà. Se infatti la determinazione dello statuto ontologico delle categorie
si muove parallelamente rispetto alla tematica degli universali, sono le intenzioni seconde a
permettere di cogliere il carattere generale delle categorie. La dottrina delle categorie è infatti
alla base della dottrina della significazione lessicale che è associata con una ontologia. Al
vaglio le posizioni di Tommaso d’Aquino, Enrico di Gand e Giovanni Duns Scoto.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Ratio and modus being in the categories. Thomas Aquinas, Henry of Ghent and John Duns Scotus |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 567-582 |
Numero di pagine | 16 |
Rivista | RIVISTA DI FILOSOFIA NEOSCOLASTICA |
Volume | CIX |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2017 |
Keywords
- Categories
- Second Intentions
- categorie
- modus essendi
- ratio essendi
- seconde intenzioni