TY - GEN
T1 - Raffigurazioni di Eracle nella monetazione delle zecche apule: persistenza di un modello iconografico greco
AU - Perassi, Claudia
PY - 2002
Y1 - 2002
N2 - [Ita:]Il saggio prende in esame la tematica monetale eraclea sulle emissioni apule, suddividendola in tre categorie: immagini della testa e del busto di Eracle; immagini di Eracle a figura intera; soggetti che si riferiscono all'eroe, richiamando le sue mitiche imprese (clava; clava ed arco; arco e faretra; leone). La ricerca ha posto in evidenza come le dodici zecche che attingono al mito dell'eroe (Arpi, Ausculum, Canusium, Luceria, Tiate, Venusia, Caelia, Mateola, Rubi, Sidis, Orra, Uxentum) si limitino talora a riprorre modelli elaborati sulla monetazione magno greca o romana, ma siano anche in grado di elaborare soggetti originali, come è per il busto di Eracle su once di Venusia della serie III, che rappresenta l'eroe fino alla vita, con la completa visione del braccio destro che regge la clava. Si è inoltre appurato che la raffigurazione di Eracle non fu utilizzata come tipo fisso per uno specifico nominale, diversamente da quanto avviene sulla monetazione enea romana. Quanto alla distribuzione cronologica della tematica, pur nella difficoltà che tuttora permane nel datare puntualmente la produzione monetale apula, essa appare utilizzata dal III al I secolo a.C., con una massima attestazione di presenze nel periodo della seconda guerra punica. Quanto alla distribuzione geografica, appare documentata su emissioni delle zecche della Daunia, della Peucezia e della Messapia, con una concentrazione di attestazioni nella Daunia. La diffusione della tematica eraclea sulla monetazione apula trova riscontro nella diffusione nella regione del culto dell'eroe fin dall'età arcaica, sia sotto forma di culto ufficiale, sia sotto forma di culto domestico.
AB - [Ita:]Il saggio prende in esame la tematica monetale eraclea sulle emissioni apule, suddividendola in tre categorie: immagini della testa e del busto di Eracle; immagini di Eracle a figura intera; soggetti che si riferiscono all'eroe, richiamando le sue mitiche imprese (clava; clava ed arco; arco e faretra; leone). La ricerca ha posto in evidenza come le dodici zecche che attingono al mito dell'eroe (Arpi, Ausculum, Canusium, Luceria, Tiate, Venusia, Caelia, Mateola, Rubi, Sidis, Orra, Uxentum) si limitino talora a riprorre modelli elaborati sulla monetazione magno greca o romana, ma siano anche in grado di elaborare soggetti originali, come è per il busto di Eracle su once di Venusia della serie III, che rappresenta l'eroe fino alla vita, con la completa visione del braccio destro che regge la clava. Si è inoltre appurato che la raffigurazione di Eracle non fu utilizzata come tipo fisso per uno specifico nominale, diversamente da quanto avviene sulla monetazione enea romana. Quanto alla distribuzione cronologica della tematica, pur nella difficoltà che tuttora permane nel datare puntualmente la produzione monetale apula, essa appare utilizzata dal III al I secolo a.C., con una massima attestazione di presenze nel periodo della seconda guerra punica. Quanto alla distribuzione geografica, appare documentata su emissioni delle zecche della Daunia, della Peucezia e della Messapia, con una concentrazione di attestazioni nella Daunia. La diffusione della tematica eraclea sulla monetazione apula trova riscontro nella diffusione nella regione del culto dell'eroe fin dall'età arcaica, sia sotto forma di culto ufficiale, sia sotto forma di culto domestico.
KW - Eracle
KW - Iconografia monetale
KW - Monetazione apula
KW - Eracle
KW - Iconografia monetale
KW - Monetazione apula
UR - http://hdl.handle.net/10807/36314
M3 - Contributo a convegno
SN - 978-88-8265-162-6
T3 - Hesperia
SP - 255
EP - 277
BT - I Greci in Adriatico, 1, Atti del Convegno Internazionalebracc
T2 - I greci in Adriatico
Y2 - 21 October 1999 through 24 October 1999
ER -