«questo corpo che ora troppo ci pesa»: pesantezza e leggerezza nel Porto Sepolto

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Abstract

[Ita:]Si prende in esame la dicotomia pesantezza / leggerezza, che, secondo le parole di Milan Kundera, è «la più misteriosa e la più ambigua tra tutte le opposizioni». Sebbene il Porto Sepolto del 1916 possa sembrare, a una prima impressione, dominato dal peso della guerra, del fango, della vita in trincea e della morte, in realtà molte poesie sono giocate sulla duplicità di immagini che fanno riferimento a entrambi i campi semantici. Il poeta–soldato Ungaretti infatti, nell’hic et nunc della guerra e del travaglio terreno, cerca l’assenza di peso, e la cerca nel sogno, nell’immaginazione, nella fusione panica con l’universo, ma spesso la sua ricerca di levitas si rivela già ricerca della fede. Non c’è quindi vera opposizione tra leggerezza e pesantezza. La compresenza dei due poli della dicotomia è ineludibile, in quanto connaturata alla nostra vita di uomini su questa terra.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] "This body that now weighs too much on us": heaviness and lightness in the Buried Port
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)123-140
Numero di pagine18
RivistaRIVISTA DI LETTERATURA ITALIANA
VolumeXXXV
Stato di pubblicazionePubblicato - 2017

Keywords

  • Porto Sepolto
  • Ungaretti Giuseppe
  • heaviness
  • leggerezza
  • lightness
  • pesantezza

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