Progetto dell’OSCE contro le discriminazioni. L’odio alle radici del crimine

Ombretta Fumagalli Carulli

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Abstract

[Ita:]Il primo agosto 1975 i capi di Stato dei 35 Paesi partecipanti firmano l’Atto Finale di Helsinki. Tra i firmatari c’è il cardinale Agostino Casaroli, in qualità di segretario del Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa e delegato speciale di Paolo VI. Nella dichiarazione sui dieci principi che guidano le relazioni tra gli Stati partecipanti (così detto Decalogo di Helsinki), per forte sollecitazione vaticana il rispetto della libertà di religione e di credo è inserito nel rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (VII principio). Da allora la libertà religiosa fa parte della “dimensione umana” della distensione e l’Osce (oggi gli Stati partecipanti sono 57) si caratterizza tra i vari fori internazionali per l’elaborazione dei più articolati standard in materia di libertà religiosa. La promozione della tolleranza e non discriminazione ne sono divenuti uno specifico filone.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] OSCE project against discrimination. Hate at the roots of crime
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)2-2
Numero di pagine1
RivistaL'OSSERVATORE ROMANO
Stato di pubblicazionePubblicato - 2013
Pubblicato esternamente

Keywords

  • Disciminazione
  • OSCE

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