Abstract
[Ita:]Il testo sottopone a critica la supposta rispondenza della recente legislazione penale e di talune espressioni del c.d. diritto vivente a una prevenzione efficace della criminalità, la quale esigerebbe, secondo orientamenti diffusi, una minor attenzione verso i principi garantistici classici e verso la reintegrazione sociale dell’agente di reato. In particolare, viene riaffermato il ruolo cardine del principio di legalità, di cui è parte la prevedibilità degli esiti giudiziari (con riguardo all'evolversi delle casistiche concrete) sulla base dei testi normativi. Del pari, si evidenzia il ruolo che riveste l’autonomia delle categorie dogmatiche, in quanto presidio di una considerazione veritiera dei fatti sottoposti al vaglio giudiziario, così come della condizione personale del soggetto agente. Risulta rimarcata la necessità di addivenire a una coraggiosa riforma dell’apparato sanzionatorio penale, nonché di intraprende una seria progettazione di ambito politico-criminale che coinvolga i diversi settori dell’ordinamento giuridico.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Prevention and guarantees: failed promises of criminal law or paradigms of a "humanizing" criminal reform? |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 285-301 |
Numero di pagine | 17 |
Rivista | CRIMINALIA |
Volume | XI |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2017 |
Keywords
- diritto vivente
- legalità e garanzie
- politica criminale
- prevenzione dei reati
- riforma del sistema sanzionatorio penale