. “Preparedness” e coinvolgimento dei cittadini ai tempi dell’emergenza. Per un diritto collaborativo alla salute

Mariachiara Tallacchini*

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaEditoriale in rivista / quotidianopeer review

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Abstract

[Ita:]«It is the time to close the book of infectious diseases». L’infelice affermazione, che si ritiene risalente al 1967 e che a lungo è stata impropriamente attribuita al Surgeon General statunitense William H. Stewart,1 celebrava i successi di antibiotici e vaccini, che avevano spazzato via (wiped out) le malattie infettive. Pur essendo oggi priva di paternità, la frase rifletteva comunque un diffuso sentire, che non avrebbe tardato a rivelarsi incauto. All’inizio degli anni Ottanta si apriva il capitolo dell’infezione da HIV, che nel 2000 Science avrebbe non solo collegato a diversi possibili fattori scatenanti nel centro Africa, ma anche retrodatato alla metà del Novecento.2 E la serie sarebbe continuata con SARS, H1N1, H5N1, Ebola, Mers e altre.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] . "Preparedness" and citizen involvement in times of emergency. For a right collaborative to health
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)1-6
Numero di pagine6
RivistaEpidemiologia e prevenzione
Volume44
DOI
Stato di pubblicazionePubblicato - 2020

Keywords

  • preparedness, collaborative right to health, Covid19
  • preparedness, diritto collaborativo alla salute, Covid19

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