Abstract
[Ita:]Solo nel suo appartamento, il professor Andersen, cinquantacinquenne divorziato, docente di letteratura all’università di Oslo, sta festeggiando con solennità il Natale: l’albero decorato, l’abito elegante, la cena tradizionale. Mentre medita sul senso di appartenenza che gli dà abbandonarsi con «semplicità infantile» a quel rito collettivo, vede da una finestra della casa di fronte un uomo che strangola una donna. Afferra il telefono per avvertire la polizia, ma poi riaggancia, non chiama, e giorno dopo giorno continua a rimandare, finché la sua esitazione si trasforma in una totale paralisi della volontà. Perché è incapace di denunciare un omicidio? Perché è sempre più affascinato dall’assassino e ne spia ogni movimento, fino al momento in cui si troveranno faccia a faccia? Un inizio da Finestra sul cortile alla Hitchcock per quello che diventa un geniale «giallo di inazione», in cui la suspense è data non dall’indagine sul delitto, ma dalla crisi del testimone e dalla sua ossessiva autoanalisi che finisce per coinvolgerci in una spirale di provocatori interrogativi. Esiste un fondamento assoluto alla morale? La letteratura e l’umanesimo sono ancora in grado di influire sulla coscienza? Non consegnare un assassino vuol dire contravvenire a uno dei cardini della società o rifiutarsi di scagliare la prima pietra? Con un romanzo esistenziale tra Čechov e Thomas Bernhard, Dag Solstad indaga sui temi di colpa e responsabilità, radicalismo e compromesso, ribellione e omologazione, chiedendosi qual è il ruolo dei valori culturali, filosofici, religiosi e morali nell’uomo e nella società di oggi.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Afterword in Dag Solstad, Professor Andersen's night |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | La notte del prof. Andersen |
Pagine | 153-166 |
Numero di pagine | 14 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2015 |
Keywords
- colpa
- responsabilità