Abstract
[Ita:]Questo contributo si è soffermato sulle strette relazioni esistenti fra teatro e classe dirigente nella Firenze del rinascimento attraverso l’analisi di alcuni testi drammatici e performativi. Sacre rappresentazioni, farse e commedie del primo Cinquecento, spesso scritte dagli araldi della Signoria, contenevano messaggi politici e morali, ripresi dalla poesia gnomica repubblicana, perché erano considerate come una sorta di ‘recitazione civile’ impiegata per educare i cittadini e per influenzare la pubblica opinione. L’esempio di Firenze, sebbene eccezionale nel panorama teatrale europeo per la ricchezza delle sue fonti e delle sue esperienze, è metodologicamente significativo perché mette in luce la necessità di studiare ogni tipo di evento teatrale e di testo drammatico nel suo specifico contesto di produzione, per poter spiegare i veri significati della sua struttura, del suo contenuto e della sua messinscena. Solo un approccio di questo tipo può giustificare il motivo per cui Machiavelli scrisse una commedia innovativa e di impegno civile come la “Mandragola” e iniziò a comporre una sacra rappresentazione: perché entrambe erano considerate un’espressione della comunicazione politica
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Politics and acting in Florence before the Principality |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | N/A-N/A |
Rivista | DRAMMATURGIA |
Volume | 2015 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2015 |
Keywords
- Teatro, recitazione, oralità, Firenze, farsa, commedia, araldo, sacra rappresentazione, Machiavelli, Lorenzo de’ Medici, Giovanbattista di Cristofano dell’Ottonaio, Bientina, Antonio di Matteo di Meglio, comunicazione politica
- Theatre, acting, oral performance, Florence, farce, comedy, herald, sacred play, Machiavelli, Lorenzo de’ Medici, Giovanbattista di Cristofano dell’Ottonaio, Bientina, Antonio di Matteo di Meglio, political communication