Abstract
[Ita:]Sulla scorta di una tarda testimonianza di Bigongiari, lo studio si addentra, forse per la prima volta, nel sostrato dantesco dell'esperienza ermetica. La "Commedia", infatti, agisce in profondità sui poeti della terza generazione, conferendo uno spessore metafisico al loro conclamato petrarchismo. In particolare, "La figlia di Babilonia", il poema ermetico di Bigongiari, il libro più arduo di quella stagione fiorentina, ripete il modello dantesco tanto nell'itinerarium quanto nell'exitus, trascrivendolo in chiave linguistica come viaggio della "parola" verso la "Poesia". Questa ricerca di senso, che unisce il "disio" al "velle", culmina nell'excessus dell'ineffabile teofania, sfociando in uno choc semantico: la "vista nova", contrassegnata dalla dismisura, vince la parola, l'acceca, costringendola al silenzio. L'esperienza poetica, assimilabile, in questo, al "romanzo" della vita, si risolve perciò, dantescamente, in un'anabasi dell'uomo e del linguaggio. Questo salire al cielo della parola, fra l'altro, marca la differenza tra Bigongiari e i poeti maledetti, inclini invece a sprofondare "en enfer". Inoltre, la trama dantesca sottesa alla "Figlia di Babilonia" libera il Bigongiari ermetico dall'ipoteca "tragica" di Cavalcanti, che egli misticamente supera nella contemplazione, impronunciabile, del Grande Significante.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Poetry as anabasis. Bigongiari, Hermeticism, the high Paradise. |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | In un concerto di voci amiche. Studi di letteratura italiana dell'Otto e Novecento in onore di Donato Valli |
Editor | Antonio Lucio Giannone, Marinella Cantelmo |
Pagine | 611-634 |
Numero di pagine | 24 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2008 |
Keywords
- Bigongiari Piero
- Critica dantesca
- Poesia ermetica