Abstract
[Ita:]In Così parlò Zarathustra Nietzsche racconta la discesa di Zarathustra dalle montagne alla pianura della città. Uno stile narrativo, che però non impedisce di scorgere nella bellezza della scrittura la profondità della riflessione filosofica di Nietzsche. E sono proprio i luoghi in cui è ambientata la vicenda di Zarathustra a diventare i protagonisti di tale riflessione: “luoghi dell’umano” da cui traspare la ricchezza dello sguardo nietzscheano sulla convivenza quotidiana. Dopotutto, le parole del profeta non vengono pronunciate nel vuoto, ma in posti ben precisi, là dove scorre la vita degli abitanti della modernità. La montagna, la pianura, la foresta, la piazza del mercato, le case della città: un campo metaforico che, come una sorta di controcanto fenomenologico intrecciato all’analisi teorica, caratterizza intensamente la scrittura di Nietzsche . Luoghi che non rappresentano solamente una scenografia, ma che si rispecchiano nei pensieri di coloro che li abitano: nella “geofilosofia” di Nietzsche assumono un’essenzialità simbolica, divenendo veri e propri “luoghi filosofici” .
A essere visitate da Zarathustra sono soprattutto le aree abitate, nelle quali gli uomini spendono la propria quotidianità: territori per Nietzsche sicuramente “antipatici”, ma fondamentali per l’incontro con l’umano. E tra i “luoghi dell’abitare” è la città – con la sua piazza del mercato, luogo-simbolo della convivenza – ad avere un ruolo di primo piano: d’altra parte, Nietzsche sembra ben consapevole che l’esperienza della modernità combacia in toto con l’esperienza metropolitana.
Stando a Simmel, l’odio appassionato che Nietzsche nutre per la metropoli dipende dal fatto che egli fa parte di quei predicatori dell’individualismo sfrenato che vedono nella società di massa solo un bersaglio polemico e nella convivenza cittadina solo un pericolo da cui fuggire. Il testo nietzscheano, invece, appare differente: Zarathustra/Nietzsche ci ha lasciato molto di più di preconfezionate invettive contro la vita sociale. La città è quell’affascinante palcoscenico sul quale va in scena l’umanità dell’epoca moderna: un’umanità che Nietzsche, «seduto al caffè» della piazza, osserva con molta attenzione . Da un appunto postumo degli anni giovanili si nota come, nel progetto incompiuto delle tredici “Inattuali”, avesse previsto un’opera dedicata proprio alla «città» . Anche se non si verrà mai a sapere che cosa avrebbe voluto scrivere in questa “Inattuale”, preziosi indizi e spunti di riflessione sul tema della “città degli uomini” sono disseminati in tutte le sue opere e nei frammenti postumi.
Di una cosa, dunque, si può essere certi: Nietzsche riesce sempre a riflettere sulla città e sull’abitare in modo estremamente sensibile, lasciandoci in eredità un ricco e vivace “spaccato fenomenologico” di quelle che erano le logiche della dimensione pubblica dell’umanità moderna.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Square, houses, market: Nietzsche and the city of men |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Frammenti di filosofia contemporanea (vol. XVII) |
Pagine | 61-89 |
Numero di pagine | 29 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2017 |
Keywords
- Nietzsche
- città
- mercato
- piazza.