Abstract
[Ita:]La dimensione antropologica dell’ontologia suggerisce di non presupporre l’esistenza con le proprietà e i predicati dell’ordine transfisico, ma implica la priorità di un orizzonte manifestativo ontologico, a partire dal quale la metafisica dovrà, eventualmente, essere conseguita mediante un’inferenza metempirica. In questa variazione fondazionale giungono a incontrarsi emblematicamente il metodo della riflessione, con cui una parte della metafisica classica ha proposto la propria indagine, che prosegue poi in Kant e culmina in Lonergan, e il metodo fenomenologico, che recupera nel tempo presente l’esigenza di scientificità con cui l’età moderna aveva inteso progettare il proprio ideale di evidenza e di necessità. Sia la riflessione classica sia la riduzione fenomenologica descrivono un mondo storico con un diverso senso della verità, un’identica manifestatività che diversamente appare negli orizzonti culturali. Si tratta di pensare la differenza tra il mondo di ciò che è inteso e la rappresentazione culturale con cui lo intendiamo. Se il senso non avesse alcun riferimento al mondo comune trascinerebbe nel relativismo ogni verità, e se il riferimento potesse apparire a prescindere dal modo della sua ricezione sacrificherebbe l’esistenza reale all’ideale immaginato. Una soluzione equilibrata, se ci sarà, dipende ancora una volta dalla determinazione della storia e della natura dell’uomo.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] For a determination of the anthropological nature of ontology |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Mondo Uomo Dio. Le ragioni della metafisica nel dibattito filosofico contemporaneo |
Editor | ALESSANDRO GHISALBERTI |
Pagine | 27-49 |
Numero di pagine | 23 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2010 |
Keywords
- anthropology
- antropologia
- metafisica
- metaphysics
- ontologia
- ontology