Abstract
[Ita:]Quale è il punto di arrivo del divenire anziani e di iniziare a sperimentare una condizione di dipendenza, esclusione dalla vita sociale attiva, fragilizzazione a livello psichico, fisico, sociale?
La risposta più immediata a questa domanda non può che condurre a quella fase dell’esistenza rappresentata dall’ultima transizione. Oggi, tuttavia, sappiamo che l’aumentata speranza di vita consente alle persone di trascorrere alcuni anni, a volte decenni, non del tutto condizionati dai processi più impegnativi legati all’invecchiamento.
Cosa può fare la differenza nella vita quotidiana di coloro che sono interessati direttamente dal processo di invecchiamento e di coloro (familiari, care-giver formali e informali) che ad essa partecipano?
Un cambiamento di prospettiva: l’idea che si tratti di una nuova e diversa età della vita. In tale prospettiva, la retrotopia nostalgica di ciò che l’anziano è stato, non è sufficiente per risignificare il presente: occorre piuttosto che la persona che invecchia possa potere attribuire senso per sé e senso per gli altri sia nei legami informali sia in quelli formali e sociali.
In questa riflessione, la propensione all’activity e le esperienze sul campo condotte dalle associazioni di anziani attivi, documentano una morfogenesi culturale e strutturale relativa alla specifica fase del ciclo di vita delle persone qui considerata.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] For a multidimensional conception of the activity of the elderly. Between associative participation and caregiving, |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | La famiglia che invecchia. Vivere e accompagnare la transizione alla fragilità |
Pagine | 57-75 |
Numero di pagine | 19 |
Volume | 34 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2024 |
Keywords
- anziani attivi
- partecipazione sociale
- associazionismo