Abstract
[Ita:]L’intervento rilegge la povertà educativa non solo come deprivazione sociale, ma piuttosto culturale e narrativa, lavorando sul gap di creatività e di “autorialità” che spesso caratterizza il panorama dei social media. Il digital divide non va pensato solo per gli aspetti tecnologici, ma anche per il deficit di utilizzo consapevole, innovativo e creativo del digitale, in una prospettiva di cittadinanza partecipativa.
A partire dalle teorie più recenti saranno identificati alcuni punti chiave per progettare prassi pedagogiche che permettano di ridurre questa tipologia di povertà educativa, attraverso design partecipativo, intelligenza collettiva e creatività narrativa.
In questa prospettiva, l’emergenza Covid-19 ha evidenziato la necessità di approfondire il concetto dei “terzi spazi educativi” e lo sviluppo del paradigma delle Tecnologie di Comunità.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Thinking the Digital Divide as an educational, narrative and creative gap |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 227-235 |
Numero di pagine | 9 |
Rivista | SCHOLÉ |
Volume | LXVIII |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2020 |
Pubblicato esternamente | Sì |
Keywords
- Community Technologies
- Digital Citizenship
- Digital Divide
- Learning Design
- Media Education
- Third Spaces Literacies