Paure, suoni. Il cinema italiano nell'età dell'ansia

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaArticolopeer review

Abstract

[Ita:]Gli anni Settanta, e in generale il post-68, segnano una forte intensificazione (Bordwell) dei linguaggi cinematografici, intensificazione che nei filoni del thriller e del poliziesco all'italiana viene portata talvolta anche ingenuamente e in modo grossolano a limiti quasi barocchi; in quella fase, la componente sonora è sottoposta a tensioni forse ancora più decisive, ed è nell'insieme dei codici audiovisivi che possiamo valutare pienamente l'impatto della stagione del giallo italiano. Lavorerò qui su un caso di studio esemplare, non solo per la ricchezza di spunti analitici, ma anche per la sua collocazione cronologica e per la storia della sua ricezione: Suspiria di Dario Argento (1977), una pellicola che lo stesso regista ha proposto nel tempo come la sua opera rock, e il luogo della sua massima libertà espressiva, e che gode per questo ancora nel contemporaneo di uno statuto di culto.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Fears, sounds. Italian cinema in the age of anxiety
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)88-93
Numero di pagine6
RivistaQUADERNI DEL CSCI
Stato di pubblicazionePubblicato - 2019

Keywords

  • Cinema italiano
  • Colonna sonora
  • Dario Argento
  • Suspiria

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