Abstract
[Ita:]Uno sguardo ai dati sui giovani non inseriti in percorsi di istruzione, occupazione o formazione (NEET) nei paesi europei può generare comprensibilmente preoccupazione presso le istituzioni e nell’opinione pubblica. Tuttavia, osservare da vicino questa condizione nella prospettiva delle scienze sociali consente di comprendere come le traiettorie verso la “NEETification” emergano all’interno della più ampia e complessa ecologia che fa da contesto ai processi di transizione istruzione/lavoro: un percorso lungo il quale i giovani transitano anche più volte dentro e fuori dal mercato del lavoro prima di trovare la loro occupazione definitiva. Dare maggior valore alle esperienze lavorative e/o non lavorative che i giovani fanno in questa fase “interstiziale”, può avere un rilevante ruolo nel contrastare le derive verso la condizione di NEET. Scopo di questo contributo è quello di analizzare l’impatto di una politica sociale avviata nel 2014 da Regione Lombardia volta a rafforzare l’auto-attivazione dei giovani attraverso la valorizzazione di un luogo presso il quale, tradizionalmente, i giovani italiani prestano servizio come volontari, ovvero l’oratorio. Questa analisi si basa sui dati raccolti
attraverso una ricerca quali-quantitativa condotta nel 2019/2020 dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto G. Toniolo, da ODL e da Regione Lombardia.
Lingua originale | English |
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pagine (da-a) | 407-426 |
Numero di pagine | 20 |
Rivista | Rivista Internazionale di Scienze Sociali |
Volume | CXXXI |
DOI | |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2023 |
Keywords
- Social Inclusion
- NEET
- Oratories
- Youth Studies
- Soft Skills
- Transition school-work
- Transizione istruzione-lavoro
- Inclusione sociale
- Studi sui giovani
- Oratorio
- Social Policies