Abstract
[Ita:]L’attentato estremista di lunedì 16 Ottobre a Bruxelles che vede la morte di due turisti svedesi ha riacceso l’attenzione sulla questione sicurezza e rischi attentati in Europa.
Ci sono degli aspetti peculiari, in un quadro di dinamiche ancora vaghe, che a questo riguardo è bene considerare e che vengono posti in essere da un articolo di AGI pubblicato il 16 Ottobre stesso e aggiornato il giorno successivo.
Nello specifico, l’affermazione da parte del ministro della Giustizia belga, Vincent Van Quickenborne permette di avviare una riflessione sullo stato metodologico dei TRA-Is – Terrorism Risk Assessment Instruments che da parte di chi scrive sono stati ampiamente studiati ed analizzati: “Nel 2016, informazioni non confermate trasmesse da un servizio di polizia straniero indicavano che l’uomo aveva un profilo radicalizzato e che voleva partire per una zona di conflitto per la jihad. Le informazioni sono state verificate ma non è stato possibile fare nulla: non vi era alcuna indicazione concreta di radicalizzazione.”
I punti chiave di questo passaggio sono due: “aveva un profilo radicalizzato” e “non vi era alcuna indicazione concreta di radicalizzazione”.
Il primo sottende che un’attività di monitoraggio e analisi sia stata condotta sul soggetto e come risultato abbia prodotto una valutazione relativa ad un profilo radicalizzato.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] New Extremist Attacks in Europe and Threat Assessment Tools: A Critical Reflection on TRA-Is |
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Lingua originale | Italian |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2023 |
Keywords
- Terrorismo
- Sicurezza
- Israele
- Palestine
- Terrorism
- Security
- Israel
- Palestina