Nuove fragilità e lavoro di cura

Vanna Iori, Marita Rampazi

Risultato della ricerca: LibroBook

Abstract

[Ita:]In una società complessa, anche l’esclusione si presenta con i tratti della complessità. Un numero crescente di persone e situazioni sono a rischio di nuove forme di deprivazione, esposte allo scivolamento dalla “normalità” verso le zone di povertà. Le nuove fragilità si rivelano sempre meno definibili e vanno ad ampliare la zona grigia del disagio. Non solo “grigia” in quanto è sempre meno definito il margine tra inclusi ed esclusi, ma anche per l’incerto confine tra visibile e invisibile, tra emerso e sommerso, tra vincoli e possibilità, tra progetto e deriva. È possibile, nell’attuale contesto di generale instabilità, nella modernità liquida della società in cui viviamo, dove i legami sono sempre più fragili e instabili individuare strategie di prevenzione del rischio di scivolamento nella marginalità e nell’esclusione sociale? È molto difficile individuare segnali che facciano presagire il rischio prima che arrivi a manifestarsi in forme conclamate e sui Servizi ricada l’onere di sostenere situazioni di emergenza. Innanzitutto, perché il cosiddetto fattore di fragilità non è mai uno solo, ma più di uno. Secondariamente, perché i rischi identificabili con la condizione economica svantaggiata sono palesi, mentre gli elementi della vita emotiva e relazionale sono l’area di fragilità che rimane spesso priva di risposte, in quanto invisibile ai servizi. È necessario quindi cercare di raffigurare dove le diverse forme di vulnerabilità sono più facilmente intercettabili; chi, nel panorama dei Servizi, degli operatori, delle reti informali potrebbe individuarle tempestivamente; come - con quali strumenti, risposte, competenze - si potrebbero promuovere i progetti di vita e l’empowerment dei soggetti, prima che debbano naufragare nell’emarginazione. La scelta metodologica che ha portato ad utilizzare il metodo narrativo ha chiamato in causa testimoni privilegiati per raccontare, da diversi punti di vista, storie significative del rischio che si manifesta nell’ordinaria normalità. Questo volume è strutturato in tre parti. I due capitoli introduttivi sul tema della vulnerabilità, necessari per saper leggere le situazioni “sfuggenti”, intendono inquadrare le riflessioni della ricerca entro un contesto più generale. La vulnerabilità invisibile rappresenta una sfida per la ricerca e per i servizi. Seguono, quindi due parti dedicate all’analisi delle interviste. Nell’una, composta da due capitoli, si cerca di ricostruire percorsi che hanno portato i protagonisti delle storie verso una situazione di acuta criticità, o che mettono in luce l’esistenza di un diffuso disagio sommerso, invisibile ai Servizi, entro cui maturano motivi di crescente fragilità per gli individui e le loro famiglie. Nell’altra, organizzata a sua volta in due capitoli, si analizzano le testimonianze offerte dalle interviste, in merito alle difficoltà attuali del lavoro di cura ed alle indicazioni di operatori e utenti sugli strumenti da configurare per il futuro. Per individuare quali strategie di lavoro sociale, educativo, sanitario sia possibile attivare, occorre infatti che i servizi abbiano la capacità di affrontare queste sfide con uno sguardo ampio e sgombro da pre-comprensioni. Nei percorsi di inclusione/esclusione occorre una nuova consapevolezza dei vissuti degli operatori che orientano e accompagnano le persone in condizione di precarietà esistenziale.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] New frailties and care work
Lingua originaleItalian
EditoreUNICOPLI
Numero di pagine284
ISBN (stampa)978-88-4001-271-1
Stato di pubblicazionePubblicato - 2008

Serie di pubblicazioni

Nome"Strumenti"

Keywords

  • caregiving
  • fenomenologia
  • lavoro di cura
  • phenomenology
  • space
  • spazio
  • tempo
  • time
  • vulnerability
  • vulnerabilità
  • welfare

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