Nessuno tocchi Ippocrate. Il contrasto penale alle violenze commesse ai danni del personale sanitario

Matteo Caputo*

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Contributo in rivistaArticolo in rivista

Abstract

[Ita:]La l. 113/2020 affronta il problema delle aggressioni al personale sanitario attraverso un mix di misure preventive e repressive. Il diritto penale comune sanzionava già queste condotte, ma lo status delle persone offese importa l’introduzione di un nuovo reato, che sanziona con una pena fino a 16 anni di reclusione le lesioni gravissime inferte gli operatori sanitari nell’esercizio o a causa delle funzioni svolte, e di una nuova circostanza aggravante comune, qualora il soggetto passivo di delitti commessi con violenza o minaccia sia un operatore sanitario o socio-sanitario. Si tratta di un’operazione che finisce per alimentare le correnti del diritto penale simbolico e del diritto penale vittimo-centrico: essa è destinata a rassicurare gli animi dei professionisti della salute, ma rischia di lasciare inalterate le cause che spingono soggetti vulnerabili, come i pazienti, a infrangere un tabù, decidendo di violare l’incolumità fisica dei propri benefattori. Non solo: poiché all’irrigidimento sanzionatorio non corrisponde un investimento per migliorare la qualità dell’assistenza e della comunicazione, la distanza tra paziente e curante nella relazione di cura corre il pericolo di aumentare.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Nobody touches Hippocrates. Criminal combat against violence committed against health personnel
Lingua originaleItalian
pagine (da-a)1-26
Numero di pagine26
RivistaArchivio Penale
Stato di pubblicazionePubblicato - 2020

Keywords

  • art. 583-quater c.p.
  • violenze ai danni del personale sanitario

Fingerprint

Entra nei temi di ricerca di 'Nessuno tocchi Ippocrate. Il contrasto penale alle violenze commesse ai danni del personale sanitario'. Insieme formano una fingerprint unica.

Cita questo