Minimalismo giudiziario. L’opzione per la moderazione nella giurisprudenza costituzionale

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Abstract

[Ita:]Attraverso un’analisi incentrata sul pensiero di sei autori statunitensi (Thayer, Holmes, Learned Hand, Frankfurter, Bickel, Sunstein), questo libro ripercorre, nelle sue varie concretizzazioni storiche e teoriche, l’idea che ai giudici, nell’esercizio delle loro funzioni di giustizia costituzionale, si addica un atteggiamento variamente descritto come self-restraint, moderazione, minimalismo. Questa lezione americana è di qualche interesse anche in Italia, nonostante le profonde differenze tra i due sistemi? Probabilmente sì, con le necessarie mediazioni. Anche in Italia le disfunzioni del sistema istituzionale accrescono la tendenza a invocare come arbitro il giudice costituzionale; il quale, per giunta, da una decina d’anni vive una stagione di particolare protagonismo e cerca una rinnovata centralità per il proprio ruolo. Può essere interessante, allora, ragionare sui criteri e sui dispositivi di un minimalismo nostrano: per garantire che il rapporto tra il giudice delle leggi e le altre istituzioni repubblicane resti improntato a quella equilibrata relazionalità che sinora l’ha sempre, ed efficacemente, contraddistinto.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Judicial minimalism. The option for moderation in constitutional jurisprudence
Lingua originaleItalian
EditoreFrancoAngeli
Numero di pagine319
ISBN (stampa)978-88-351-4717-6
Stato di pubblicazionePubblicato - 2023

Keywords

  • Giustizia costituzionale

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