Abstract
[Ita:]Questa ricerca di tenta anzitutto un’indagine archeologica
sul concetto di “migrazione”. Vi muove da una scena primaria: la chiamata
di Abramo in tre versetti del Genesi. La memoria ebraica vi si è richiamata
ripetutamente per fondare e articolare precisi rapporti di potere ben
rilevabili su piani di riflessione teologico- e filosofico-storica. Ricomporre il
problema rispetto al quale il concetto di migrazione è stato inventato e il sapere
locale che vi è emerso può risultare utile per affrontare teoricamente gli
odierni scenari di trasmigrazioni, diaspore, fughe da paesi in guerra. Cioè
per pensare i soggetti politici che agiscono su tali teatri e sulle loro scene
nascoste nel mondo del comando capitalistico. Il saggio tenta di cogliere un'estetica politica
capace di radicarsi nella trama sensoriale del vivente e insieme di dare voce alla
tensione interna tra gesti di integrazione e di esclusione dalle comunità, alle
prospettive emancipatrici di trasformazione.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Migrations. Geoaesthetic notes I |
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Lingua originale | Italian |
Editore | Orthotes |
Numero di pagine | 322 |
ISBN (stampa) | 978-88-97806-84-4 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2014 |
Keywords
- Migrazioni
- cittadinanza
- estetica
- geografia culturale