Abstract
[Ita:]Da fine Ottocento in poi, l’infanzia è stata al centro di teorizzazioni e ricerche in diversi campi del sapere. Dopo numerosi studi e approfondimenti su e per i bambini, nel corso del XX secolo si è dischiusa la possibilità di esaminare la voce e il segno del bambino stesso, tenuti poco in considerazione prima di allora a causa della natura labile delle fonti e del loro carattere ibrido, segnato spesso dalla mano dell’adulto (Gecchele, Polenghi, Dal Toso, 2017). La sfida di analizzare e studiare i vissuti dei bambini nella storia è recente e molto articolata (Becchi, 1994, 1999, 2010; Fava, 2015): le “scritture bambine” ci offrono un'ampia panoramica in cui l'infanzia diviene la chiave per capire le trasformazioni della società, la sua mentalità, le sue convinzioni, il suo atteggiamento verso il futuro (Antonelli, Becchi, 1995).
Il seguente contributo intende analizzare e riportare alla luce tracce scritte e disegnate del pensiero infantile che la giornalista e scrittrice Jella Lepman (1891-1970) ha raccolto alla fine degli anni Sessanta in diversi paesi del mondo. L’analisi delle fonti, oltre a suscitare un significativo interesse storico, rappresenta un’occasione elettiva per studiare problemi e paradossi della condizione bambina del periodo considerato e una preziosa pista di indagine per ampliare la conoscenza dell’infanzia del secolo passato.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Childhood memories: views of the world in the testimonies of Jella Lepman's children |
---|---|
Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Memorie ed Educazione. Identità, Narrazione, Diversità. |
Editor | Simonetta Polenghi, Luca Agostinetto Giuseppe Zago |
Pagine | 191-199 |
Numero di pagine | 9 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2020 |
Keywords
- Children writings
- Children's Literature
- Germania
- Germany
- Letteratura per l'Infanzia
- Scritture bambine
- Twentieth century
- Ventesimo secolo