Materie Prime Critiche in UE. A Che Punto Siamo?

R. Arcano, Marco Angelo Lossani*, F. Scinetti

*Autore corrispondente per questo lavoro

Risultato della ricerca: Altra tipologiaOther contribution

Abstract

[Ita:]Il conflitto russo-ucraino e la precedente emergenza pandemica hanno messo in evidenza diverse criticità nell’approvvigionamento di semilavorati e materie prime. Le materie prime critiche (MPC) sono materiali impiegati per la realizzazione di prodotti tecnologicamente avanzati, fondamentali per la transizione ecologica e l’indipendenza energetica in un’economia decarbonizzata, forniti per lo più da Paesi potenzialmente forieri di instabilità per motivi di carattere geopolitico. Si stima che la domanda futura espressa dall’UE di MPC come cobalto, grafite, nichel, rame e titanio possa crescere in modo esponenziale nei prossimi decenni. D’altro canto, l’offerta potrebbe non soddisfare adeguatamente tali richieste, soprattutto in UE, dove la maggior parte delle MPC sono importate. Nei primi mesi del 2023 la Commissione europea ha avanzato una proposta di regolamento per le MPC fissando degli obiettivi per ridurre la dipendenza europea dall’estero, che appaiono difficilmente perseguibili entro il 2030. In modo per certi versi analogo, anche l’Italia risulta in ritardo avendo stabilito formalmente delle strategie, che non sono state ancora avviate. Di conseguenza, appare seriamente a rischio il proposito di coniugare gli obiettivi di sostenibilità ambientale con quelli di sicurezza energetica.
Titolo tradotto del contributo[Autom. eng. transl.] Critical Raw Materials in the EU. At What Point Are We?
Lingua originaleItalian
Stato di pubblicazionePubblicato - 2023

Keywords

  • Critical Raw Materials
  • Ecological Transition
  • Energy Security
  • Indipendenza Energetica
  • Materie prime Critiche
  • Transizione Ecologica

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