Abstract
[Ita:]Richiamando specialmente le analisi dedicate ai partiti, il contributo cerca di mettere in luce una particolare mutazione del concetto di rappresentanza politica, dovuta soprattutto al processo di disintermediazione in atto. I partiti, infatti, definendosi come «parte» definiscono, allo stesso tempo, anche i contorni del «tutto» cioè la loro specifica visione di cosa sia la società in genere e quali debbano essere i cambiamenti che l’attività politica dovrebbe apportarvi. La complessa crisi strutturale dei partiti e la possibilità di surrogare la loro funzione di mediazione con una partecipazione diretta, eventualmente veicolata dal web, comporta che la definizione del «tutto» non sia più il prodotto di una elaborazione (mediata) da un corpo politico collettivo, bensì il risultato di una reazione immediata del singolo cittadino. Se ciò è effettivamente vero, quella che si sta ridefinendo ci appare come una rappresentanza dai contorni liquidi perché non generata da un processo di mediazione del corpo intermedio per eccellenza in democrazia (il partito politico), ma frutto di un’ansia a intervenire direttamente e in maniera costante nel dibattito pubblico.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Is one the whole? The political party and liquid representation |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Arte, diritto e storia. La valorizzazione del patrimonio culturale |
Pagine | 293-310 |
Numero di pagine | 18 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2018 |
Keywords
- democrazia
- partito politico
- rappresentanza