Abstract
[Ita:]Se la filosofia di Kant
è così rigidamente associata al limite, questo avviene anche a causa della costante possibilità del non-concettuale che, in diversi ambiti del
pensiero kantiano, torna ad interrogare il pensatore di Königsberg.
La continua Grenzbestimmung, a cui Kant è sollecitato da questa interrogazione,
costituisce uno dei tratti più originali del suo pensiero. Il
concettuale si profila dunque, sin dall’impostazione generale
dell’indagine kantiana, come una dimensione la cui originaria imprescindibilità
va ribadita, si potrebbe quasi dire difesa, di fronte alle
molteplici tentazioni di una conoscenza senza concetto. Il movimento
riflessivo di riconoscimento della struttura concettuale, al di
sotto degli elementi che ne paiono privi, si richiama al concetto di
“forma” come a ciò cui anche gli elementi latori di una presunta
componente irrazionale, o per meglio dire a-razionale, sono soggetti,
per il fatto stesso di rientrare nella possibilità, garantita dal concetto. I
diversi ambiti con cui di volta in volta il concettuale viene, per così
dire, a confondersi, e che si è qui cercato di analizzare, lasciano supporre
la possibilità di un suo trascendimento, ma il movimento di
riflessione formale ci ricorda che, in ogni caso, abbiamo a che fare
con concetti; e così, come nelle più affascinanti illusioni, scopriamo
di aver preso per vera un’ombra, quella del non-concettuale, e, volgendoci,
riconosciamo ciò che l’ha generata: il concetto.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The shadow of the concept: the Kantian reflection in front of the non-conceptual |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 84-113 |
Numero di pagine | 30 |
Rivista | FOGLI DI FILOSOFIA |
Volume | 1 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2010 |
Keywords
- Kant, Non-concettuale, Concetto, Intuizione, Forma, Riflessione trascendentale,