Abstract
[Ita:]Se i contesti sono rilevanti nel comunicare, pronunciarsi sulla metafisica nelle attuali coordinate spazio-temporali può beneficiare dell’attenzione alla sede in cui ci si pronuncia e alla sua memoria storica. La ricezione italiana del neopositivismo passò in misura significativa per Milano, e vide in Geymonat e Rivetti Barbò due interlocutori attenti e critici. Il focus si sposta quindi a monte, su Vienna e sullo sviluppo di modelli assiomatici molto lontani tra loro: la fama del Circolo di Vienna ha lungamente sopravanzato quella dell’autore più filosofo del Circolo di Praga, Bühler, Ma la semiotica, o sematologia, è un terreno di confronto ineludibile per le due scuole. Attraverso la ricostruzione di convegni tra Praga, Vienna e Amburgo, viene discusso lo statuto dei simboli: al limite dell’asemanticità nei linguaggi formali, carichi invece di funzioni segniche diversificate nei costrutti del linguaggio naturale. Il dibattito antimetafisico va rimodellizzato, in conclusione, sulla base di una semantica bidimensionale e capace di restituire la natura dialogica dei conflitti.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The status of symbols in neo-empiricist Vienna. Buehler's Organonmodell revisited today |
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Lingua originale | Italian |
pagine (da-a) | 73-80 |
Numero di pagine | 8 |
Rivista | PER LA FILOSOFIA |
Volume | XXXV |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2018 |
Keywords
- Francesco Barone
- Francsco Barone
- Karl Buehler
- Ludovico Geymonat
- Rudolf Carnap
- antimetafisicismo
- antimetaphysicism
- simboli
- symbols