Abstract
[Ita:]Gli Hate Studies indicano quel campo di ricerca interdisciplinare internazionale che unisce gli interessi di ricercatori, politici, esperti di comunicazione, attivisti dei diritti umani, responsabili di ONG; da alcuni anni gli studi in tale ambito si sono focalizzati sul web sociale, ossia lo spazio caratterizzato dalla coautorialità degli “spettautori” nella fruizione e produzione di flussi comunicativi e sociali, chiedendosi quali aspetti di novità e quali di continuità il digitale comporti rispetto ai processi di elezione a bersaglio.
Nel presente saggio si propone, con un’attenzione metodologica alla rilevazione (detection), la classificazione dell’hate speech attraverso i sette indicatori dello “Spettro dell’odio online”, ideato dai ricercatori dell’Osservatorio Mediavox dell’Università Cattolica per superare, da una prospettiva pedagogica, la sola logica binaria algoritmica odio sì/odio no non sia sufficiente.
In quest’ottica si presenta il caso studio sull’odio antizigano, ossia il razzismo specifico verso i rom e sinti, in Twitter in lingua italiana dal giugno al dicembre 2020, coniugando l’approccio socio-educativo e il trattamento informatico automatico e ha come fine, accanto alla detection, un più approfondito studio delle sue caratteristiche al fine di progettare coerenti interventi educativi.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The “specter of online hate”: a classification proposal between algorithmic and qualitative assessments |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | Educare in tempi di odio e violenza. Sfide pedagogiche e istituzionali |
Editor | G Crescenza |
Pagine | 113-126 |
Numero di pagine | 14 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2024 |
Keywords
- Hate speech
- Hate Studies
- odio
- antiziganismo
- social web
- Hate Speech
- åntigypsyism
- detection
- web sociale