Abstract
[Ita:]Pensare l’azione educativa attraverso la lente dei diritti significa innanzitutto
interrogarsi su quale sia il migliore interesse del bambino di cui
ci si sta occupando. Un interesse che non può e non deve essere rappresentato
in conflitto con altri interessi adulti (dei genitori, degli insegnanti,
degli operatori...); dove c’è conflitto aperto, infatti, l’interesse del
bambino soccombe (si pensi alle separazioni altamente conflittuali dove
il figlio diviene un oggetto del contendere). Certamente la ricerca di un
equilibrio tra diritti dei bambini e diritti dei genitori non è una questione
semplice; basti pensare al travaglio interiore che vivono gli operatori
sociali, combattuti tra la consapevolezza dell’importanza della famiglia
per un bambino, il desiderio di dare un’opportunità di riscatto e trasformazione
ai genitori, che a loro volta hanno sperimentato un’infanzia di
maltrattamento e trascuratezza, e la vicinanza fisica, emotiva, relazionale,
quotidiana, con bambini e ragazzi dimenticati, non visti, maltrattati,
con le loro paure e insicurezze, i lividi, le ferite. Ovviamente non esistono
soluzioni predefinite, sarà la capacità e sensibilità dei professionisti
nel leggere la situazione a individuare la migliore strategia d’azione.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] The look at rights: re-thinking the socio-educational action with "moms and dads a little bit a bit like this" |
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Lingua originale | Italian |
Titolo della pubblicazione ospite | SGUARDI DI FAMIGLIA. Tra ricerche educative e narrazioni educative |
Pagine | 153-169 |
Numero di pagine | 17 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2014 |
Keywords
- Child Rights
- Diritti dei bambini
- Famiglie vulnerabili
- Vulnerable families