Abstract
[Ita:]L’impero coloniale italiano è crollato con la Seconda guerra mondiale, molto prima rispetto a quello delle grandi potenze europee. Paradossalmente, proprio questa decolonizzazione ‘precoce’ ha consentito all’Italia un impegno, sul piano politico e diplomatico, in termini non più di soggezione ma di partenariato. La creazione dell’associazione euro-africana, prevista dai Trattati di Roma del 1957, è stata un’occasione per giocare un ruolo ponte e acquisire una fama inedita presso i paesi di nuova indipendenza. A interagire con queste prospettive fu anche la Chiesa cattolica. Le aperture del Concilio Vaticano II – cui partecipò per la prima volta una visibile rappresentanza africana – e le attenzioni manifestate da papa Paolo VI con i suoi viaggi in Africa, impressero una spinta decisiva alle proiezioni africane dell’Italia. In questo quadro entrarono in gioco nuovi soggetti della società civile, come l’associazionismo cattolico e laico e le reti missionarie, che contribuirono alla maturazione, nella società italiana, di una sensibilità e di un variegato slancio solidaristico.
Tutto questo è finito con il 1989: la fine del mondo bipolare e, sul piano interno, la dissoluzione di assetti politici e il crescente fenomeno immigratorio, hanno aperto una stagione di forti spinte introspettive e ‘afropessimiste’. Si incrina, così, quella proiezione unitiva che aveva animato visioni e strategie sul piano politico e a livello collettivo, isolando l’Italia e isolando l’Italia e condizionando gli sviluppi di un’eredità storica di lungo periodo.
Titolo tradotto del contributo | [Autom. eng. transl.] Italy and Africa Strategies and Visions of the Postcolonial Age (1945-1989) |
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Lingua originale | Italian |
Editore | Laterza |
Numero di pagine | 296 |
ISBN (stampa) | 9788858155677 |
Stato di pubblicazione | Pubblicato - 2024 |
Keywords
- Italia
- Strategie
- Visioni